Raduni |
1° Raid Notturno delle Dolomiti
Raid
da duri?
A noi non ci ferma niente e nessuno!
Ci
ha forse fermato l'incertezza del tempo, il freddo nord siberiano o la
stanchezza fisica?
NO!!!!
Abbiamo fatto ogni soffertissimo km di quest’incredibile raid.. ma la cosa
ancora più
incredibile è che c’è pure piaciuto un sacco farlo!
Secondo
voi tutti i vespisti sono speciali o la mano misteriosa del destino ha fatto sì
che solo i più speciali di tutti s’incontrassero su Vespaonline?
E
sarà stata la stessa misteriosa mano a guidare Luca?
Perché
non so CHI o COSA gli abbia suggerito quest’idea.
Fatto
è che da quando in luglio si è saputo di questo raid, abbiamo cominciato a non
vedere l'ora che arrivasse il 16 settembre.
Più
di due mesi a caricarci a vicenda.
Forum
straripante, chat incandescente...nottate a contarci e a scambiarci informazioni
sulle luci supplementari, sui maglioni da prendere, le tute da sci...
Siamo arrivati all'alba del giorno X con l'adrenalina a 1000.
Come da tabella di marcia noi Teste Cromate ci troviamo coi nostri potenti mezzi
(2 tir articolati, 7 o 8 pullman di supporto, carrelli di atterraggio e skylab
spaziali) allo stadio di Treviso dove ci attendono con impazienza gli altri.
Primo
frettoloso esame dei mezzi reciproci; saluti, abbracci, presentazioni.
Ma
via..via... andiamo subito al luogo ufficiale della partenza.
Mauro
e Silvia sentono l'irrefrenabile desiderio di Vespa e così come sono (sandali e
pantaloni corti) vanno con gli altri senza sospettare quello che sarebbe
successo da lì a poco.
All'orizzonte, infatti, si cominciano ad intravedere inquietanti ombre scure che
presto si rivelano per quello che sono in realtà: un uragano stile America.
L'atmosfera
si fa irreale, il cielo è nero, la luce verde, comincia a piovere fortissimo:
potrebbe essere la fine del mondo ma a noi non importa.
I
temerari che viaggiano in Vespa si fermano 2 minuti prima di annegare sotto una
provvidenziale tettoia di un distributore, gli altri in macchina arrivano al
piazzale del ristorante.
Giro
frenetico di telefonate.
Il
buio è totale quando nel mezzo della bufera s’intravedono le tremule luci dei
vespisti eroici bagnati fino alle mutande.
L'ultimo
ad arrivare è proprio Luca che in un attimo prende in mano la situazione.
E' bellissimo incontrarsi di persona dopo che per mesi si è chattato!
Intanto
continua a diluviare.... siamo tutti fortemente preoccupati di avere fatto tanto
e poi di dovere giocare a scala 40 per tutta la notte, ma facciamo finta di
niente.
Panini
e vino per ingannare l'attesa...chiacchiere fitte...ultimi ritocchi alle Vespe
che per alcuni (Red) si riveleranno fatali (trancio di un dito).
Facciamo
le iscrizioni fiduciosi che prima o poi il diluvio finirà.
Sono
le 22.30 circa quando decidiamo di vestirci: sembriamo un pò tutti dei panini
molto imbottiti.
Accendiamo
e spegniamo le Vespe circa 300 volte, mettiamo e togliamo il casco circa
altrettante volte..l'agitazione è alle stelle...
Non piove quasi più.. dai si va!
Schierati
nel parcheggio, sudando per l'emozione e per i troppi maglioni, aspettiamo un
segno per partire.
E
il segno arriva!
Da
dietro la montagna appare lei, la tanto invocata luna!
Credo
che tutti noi abbiamo avuto un brivido in quel momento.
La
accogliamo con grida e ululati come un branco di lupi esagitati: è un momento
magico, quasi mistico. AUUUUUU andiamo!
Poi è tutto come un sogno...la notte...la strada lucida....le Vespe che si
sorpassano...il freddo...le curve...Dio che bello! Dio che freddo però!
Certo
ci fermiamo spesso: la benzina,il ristoro, il passo importante..ma il freddo
umido penetra sempre di più: ad ogni sosta si aggiunge un capo d'abbigliamento
ma nessuno (o quasi) si fa prendere dal panico (eroiche ragazze!).
In
giro ci siamo praticamente solo noi e siamo i padroni della strada.
Solo
dopo le 4 incomincia a diventare impegnativo, l'alba sembra non arrivare mai
(facce da zombie alle soste).
Dalle
6 alle 8 è la fase più drammatica: in molti hanno rischiato di addormentarsi
in sella nonostante il sole appena spuntato ci faccia rendere conto in che razza
di paesaggio ci troviamo (impressionante il passaggio tra il canalone di
roccia).
Non
ce la facciamo proprio più.
Ci
vuole una sosta...un bar aperto ci sembra un miraggio.. le paste calde..il
cappuccino..una sedia...
Rinfrancati
e riscaldati nell'animo e nel corpo siamo pronti a riprendere il viaggio.
Il
sole riscalda anche il polso destro un pò irrigidito dal freddo notturno.
Si
comincia ad aumentare la velocità, anzi diciamo pure che si sgasa di brutto!
Curve
e tornanti in continuo sorpasso tenuti troppo a freno dal buio e dal bagnato
insidioso a questo punto..chi ne ha glielo dà tutto. Anche troppo perché si
grippa pure.
Ci sorpassiamo mille volte l'un l'altro fino a mezzogiorno mentre andiamo al
rifugio alpino per mangiare.
Una
volta arrivati qualcuno stramazza al suolo, sembra morto ma il forte russare ci
rassicura.
Finalmente
è pronto il pranzo.
Mangiamo
proprio di gusto commentando i punti salienti e sparando le ultime amenità
(leggi cazzate).
Ringraziamo
ufficialmente Luca, Roby e tutti quelli che si sono impegnati per la buona
riuscita del raid.
Purtroppo
è ormai ora di andare.
Gli
eroi che sono venuti in Vespa partono per il lungo ritorno, gli altri caricano
le Vespe.
Ci
si saluta almeno 20 volte con un pò di tristezza perché è già tutto finito.
Si
parte.
Ma
nei nostri cuori rimarrà per sempre quel qualcosa di indefinibile che abbiamo
vissuto insieme.
La chat e il forum per almeno due settimane sono state caldissime di commenti,
ringraziamenti e chiacchierate: si è cercato in ogni modo di vivere ancora quei
momenti. Finché a un certo punto ci si è resi conto che è stato bello sì..
ma ormai è finito.
C'è
chi in preda a una crisi di astinenza da raid si è mangiato di nascosto la
mitica barretta energetica del pacco sopravvivenza... insomma non rimane proprio
altro da fare che pensare al prossimo raid!
Cosa sarà capace di inventare Luca dopo di questo?
NELLE
PROSSIME PAGINE LE 156 FOTO DEL RAID NOTTURNO DELLE DOLOMITI
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Ultima revisione 17/12/05